Prati di Tivo: la Regione vuole sospendere l’autorizzazione per gli impianti

Avviata la procedura dopo le denunce dell’Asbuc. Un mese per evitare il definitivo ko della stazione

PIETRACAMELA – La notifica dell’apertura del procedimento per la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio degli impianti a fune, quella stessa rilasciata lo scorso dicembre, è stata notificata al gestore dei Prati di Tivo, Marco Finori, alla Gran Sasso Teramano e al suo liquidatore Gabriele Di Natale. Ne ha dato notizia il sito specialistico Appennino.tv.

Nell’ormai sempre più accidentato percorso verso un rilancio da sempre atteso, la stazione sciistica dei Prati vive un’altra pagina di drammatica passione. Dopo l’ingiunzione avanzata dall’Asbuc di Pietracamela, con cui i nativi titolari dei diritti civici, lamentano il mancato pagamento dei canoni arretrati per l’utilizzo dei terreni, ecco la tegola che sembra essere davvero l’anticamera per lo stop quasi definitivo agli impianti di risalita.

E proprio i rilievi dell’Asbuc sarebbero alla base dell’iniziativa della Regione Abruzzo. In piena stagione estiva, con la seggio-cabinovia riaperta da poco dopo il lockdown e una stagione invernale mai partita, la stazione turistica del versante teramano del Gran Sasso si trova a lottare contro il tempo e le difficoltà economiche. La Regione Abruzzo ha dato l’ultimatum al gestore e al proprietario degli impianti: hanno 30 giorni di tempo per risolvere la situazione non proprio rosea.

Il Dipartimento infrastrutture, trasporti, mobilità, reti e logistica – Servizio reti ferroviarie, viabilità e impianti fissi della Regione aveva già chiesto chiarimenti alla Gran Sasso Teramano e al gestore lo scorso 12 giugno, richiesta che ha dovuto sollecitare ancora 20 giorni fa, il 1° luglio. Non avendo ricevuto risposta è scattata la notifica dell’avio del procedimento che potrebbe portare alla sospensione dell’autorizzazione e molto probabilmente alla definitiva chiusura degli impianti.